giovedì 27 novembre 2008

Quando la pubblicità rovina la musica

Sono troppi i brani musicali di nicchia che gli art director inseriscono nei jingle televisivi creando un'effetto overdose che rende una melodia priva di contenuti e di pathos.
Vogli farvi un'esempio : Libertango
Fino a qualche tempo fa la combinazione originale violoncello fisarmonica mi dava i brividi adesso se la ascolto mi fa pensare ad una stronza con un vestito a pois che balla il tango su un selciato bagnato che invita a bere un distillato di uva di bassa qualità . La soluzione per non perdere il brano dalla mia sconfinata playlist contenuta nella memoria da infiniti giga che tutti abbiamo ( sto parlando del cervello umano) è stata come al solito la ricerca ( Grazie You Tube di esistere) di altre versioni. Ne ho trovate alcune stupende:
Quella virtuosa patinata e setosa di Al Di Meola di 9 min
Quella intimista piena di armonici e battuti di Oshio Kotaro
E la sorprendente versione sporca opaca grezza degli sconosciuti argentini Cuartoelemento dove viene suonata acusticamente da un flauto, una chitarra ,una batteria ed un sorprendente basso acustico che vado a proporvi .
E' scontato aggiungere che ammiro tantissimo gli autori che negano la loro musica a fini pubblicitari e commerciali . ( Spesso gli squali aspettano che scadano i diritti o che gli stessi siano gestiti da eredi per usufruirne)


3 commenti:

adriano ha detto...

Auguri vita mia

adriano ha detto...

Stamani mi telefonò un'angioletto e mi disse: Lucifero e ritt San Pietro che ia turnà e chiav ro paravis arret!!! Ed io ho risposto: agg pacienz, staser te torn! sto tant buon all'infern ca mer scurdat ca o paravis stev là !

Anonimo ha detto...

Fai sempre delle riflessioni ineccepibili. Sono pienamente d'accordo con te: i brani usati dalla pubblicità alla fine solo a sentirli danno il voltastomaco anche se sono pezzi di grande levatura Su un mio libro " I media e la costruzione del reale" ( scusa se mi autocito) ho sostenuto la tesi che il jingle ripetuto come anche le immagini ripetute ed estrapolate da un contesto, finiscono con provocare un rifiuto per sovraesposizione, smentendo ciò che solitamente si crede circa i messaggi pubblicitari: Berlusconi che ha megastaff pubblicitari alle sue spalle sta infatti scomparendo dai tg e dalla tv facendo sovraesporre i suoi alleati con immadiato aumento della sua popolarità e calo di questi ultimi.La cosa più triste è però che molti riconoscono Libertango per Vecchia Romagna, ma stessa sorte hanno subito Vivaldi, Mozart e Beethoven e se ammiri gli artisti che si oppongono all'utilizzo dei loro brani da parte della pubblicità, resta sempre il problema per quelli scomparsi.Il cosnsiglio lo hai già dato tu: ascoltare le infinite versioni esistenti e goderne nella loro interezza.