lunedì 24 maggio 2010

La bambina , lo scoglio e gli ulivi



Questa è una storia vera o almeno lo sono i protagonisti : uno scoglio e gli ulivi , sono ancora lì nel mio paese e se volete potete andare a toccarli.

Vico Equense - Agosto , qualche secolo prima di Cristo:
Sullo scoglio era seduta Šerthra una bambina etrusca , guardava suo padre Xalxas pescare ,pensava ai pochi e piccoli pesciolini che gli avrebbe dato da mangiare , sua madre invece era in collina a mezzo tempo di cammino, a raccogliere le olive. Per il loro popolo era stata una grande scoperta , quel frutto per loro piccolo e amaro divenne prezioso quel giorno che da una grande nave di un popolo che veniva da un paese chiamato Grecia sbarcarono dei guerrieri belli come gli dei con le loro donne, e insegnarono loro a premere quel piccolo scrigno verde ricavandone oro liquido. A Šerthra piaceva quell'oro liquido ma era piccola e doveva aiutare il padre , e poi la mamma diceva che serviva per ungere la pelle dei loro padroni, uomini e donne con monili gialli , vestiti color porpora e sandali ai piedi. Un altra parte dell'olio sarebbe servito a riempire i vasi delle offerte agli dei . Poi vide del fumo sulle colline e cominciò a piangere senza saperne il motivo , due ore dopo i guerrieri sanniti la presero in schiava ,dopo aver sterminato la sua comunità, e la portarono verso nord.

Vico Equense , 24 agosto del 79 d.c.
Giulia Felice discendeva da Šerthra la bambina etrusca , era figlia di Seleuco che da Roma era tornato nella sua terra per fare il pescatore , Giula Felice era seduta sullo scoglio ed aspettava i pesciolini per preparare il Garum . Mentre pensava alla sua mansione alzava lo sguardo e guardava quell'alta montagna che dominava il golfo , era una montagna magica , tremava ed urlava , ma guardando quel puntino lontano che era diventata la barca del padre e pensando alle parole della mamma che gli diceva che erano gli dei che muovevano la terra ,si tranquillizzava .La mamma era in collina a curare gli olivi e produrre quel prezioso liquido custodito in grossi otri di creta sottoerrati , in attesa dell'arrivo dei mercanti che venivano da una città non lontana chiamata Pompei , ed ogni volta che arrivavano a prendere l'olio la mamma la faceva nascondere in uno degli otri vuoti , diceva che i mercanti rapivano le bambine come lei e le portavano in posti terribili chiamati Lupanare. Mentre era assorta in questi pensieri la montagna magica diventò di fuoco , il puntino in mezzo al mare scomparse nel buio e nelle onde improvvise e lei scappò in collina e si nascose nell'otre sotto terra , rimase lì due giorni lì coperta dalla cenere e dalla paura finchè i mercanti non la presero e la portarono via in un posto chiamato Roma .

Vico Equense , 13 giugno 1588
Nunziata discendente di Giula Felice , anche lei sedeva sullo scoglio , guardava il padre povero pescatore che non avendo una barca pescava di fiocina i polpi che vivevano numerosi a riva. Ogni tanto si voltava a guardare la sua misera baracca per vedere se spuntava la testa del fratellino che dormiva , la sua baracca poggiava sulle poderose mura della torre di avvistamento dei Saraceni, era terorrizata solo a sentire quel nome e la torre era enorme come la sua paura. La mamma era sulle colline a badare agli alberi di olivo per conto del loro padrone , un grosso e grasso signore che abitava in cima alla torre , la sua mamma sudava e gemeva per caricare le nzirre d'olio sui carri che avrebbero portato l'olio sul molo sotto la torre dove i barconi sarebbero salpati verso una grande città chiamata Napoli , dove si diceva che aveva più abitanti di tutti gli alberi d'olivo delle colline , ma lei non ci credeva ma credeva alla mamma che gli diceva sempre che se avesse visto i fuochi sulle torri sarebbe dovuta scappare verso le colline perchè il padrone avrebbe chiuso il grande cancello della torre e li avrebbe lasciati fuori . E così successe , quel giorno arrivarono navi affusolate dalle vele colorate e lei non credeva che da quelle bellissime barche potessero scendere quegli uomini dalla pelle scura armati di grosse spade ,ma poi vide il padre trucidato che invano si difendeva con la fiocina ,si ricordò delle parole della madre e scappò verso le colline color smeraldo nel luogo che la mamma gli aveva indicato , ma venne prese prigioniera due giorni dopo perchè il grasso grosso padrone per aver salva la vita disse ai Saraceni dove erano i suoi servi per farli diventare schiavi.

Vico Equense 9 settembre 1943
Angiolella discendente di Nunziata era seduta sullo scoglio e aspettava che il papà Carmine tornasse dalla pesca con la sua lanza di 4 metri . Con la lanzetella di quattro metri e poche reti poteva pescare solo le alici che le piccole e veloci mani di Angiolella avrebbero spinato e pulito nell'acqua di mare , a sera poi insiema alla madre le avrebbero messe sotto olio nei barattoli e venderle al mercato nero . Spesso prendevano pochi pesci , spesso la pesca era proficua ma l'olio mancava. La mamma Concetta veniva pagata in fiaschi d'olio dal Podestà che era il padrone di quei magnifici alberi sulle dolci colline che davano sul mare. La mamma un giorno la portò fin lassù e gli fece vedere una grotta , gli disse che il podestà aveva una strana luce negli occhi uguale a quella degli ufficiali tedeschi che lo accompagnavano sempre nelle sue strane cene che si tenevano nella sua enorme casa. Mentre pensava a queste cose da sud arrivò una motobarca con delle persone a bordo che urlavano a squarciagola che gli americani erano sbarcati a Salerno e che i tedeschi in ritirata stavano lasciando terra bruciata. Il padre da mezzo il mare gli gridò di scappare via , lui sarebbe andato a cercare rifugio nelle grotte di tufo. Lei corse su per le colline a perdifiato e raggiunse l'anfratto. Riusci a scampare alla furia dei nazisti ma trovò solo morte e desolazione.

Vico Equense , 23 maggio 2o1o Noi discendenti di Šerthra, Giula Felice, Nunziata e Angiolella siamo ancora lì sullo scoglio , abbiamo la musica in cuffia, guardiamo il mare senza osservarlo e non diamo più importanza agli alberi delle colline color smeraldo . Loro , lo scoglio e gli olivi sì , provano a raccontarci le nostre storie e la nostra storia. Le date sono reali e si riferiscono ad eventi storici realmente avvenuti ( escluso la storia della bambina etrusca) .
p.s. Non calpestiamo i luoghi dove viviamo proviamo a viverli o meglio a sentire le loro storie