martedì 22 aprile 2008

Poliedricità

Penombra e minimalismo
Luce e esteriorità
Trascendere ed immergersi
bisogno di introspezione, lottando fra spettri del passato, disagi esistenziali, forze oscure, solitudine , ottimismo, fede e grande forza interiore

Quando il pensiero si incontra con l'anima, assimilando il fascino dell'ignoto per proiettarsi nei punti più profondi della percezione, una sensazione che non lascia vie di mezzo: incanta o allontana e mentre sei questo in un guscio brizzolatabbronzato , un padre inquieto ,un figlio ansioso , un marito devoto ,un brillante lavoratore ( se stavo a Milano mi facevo chiamare manager Bossi permettendo naturalmente)

Come fanno a convivere tutte queste cose dentro una persona? come fà a convivere la mia interiorità con la mia voglia di apparire? Ebbene convivono…. e stanno anche bene insieme . A proposito è rispuntata questa poesia del grande G Ungaretti dal mio armadio interiore era impolverata ma appena ci ho soffiato sopra è esplosa in tutta la sua bellezza ed a questo punto con immenso piacere la pubblico sul mio blog come la poesia dei suoni morti e delle finte buche …

Hai chiuso gli occhi.
Nasce una notte
piena di finte buche,
di suoni morti
come di sugheri
di reti calate nell'acqua.

Le tue mani si fanno come un soffio
d'inviolabili lontananze,
inafferrabili come le idee.

E l'equivoco della luna
e il dondolio, dolcissimi,
se vuoi posarmele sugli occhi,
toccano l'anima.


Sei la donna che passa
come una foglia.


E lasci agli alberi un fuoco d'autunno

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