lunedì 2 marzo 2009

Silenzio


Il silenzio non è il luogo della passività o dell’isolamento, ma lo spazio originario dove ridare voce all’essenziale, alla dimensione più vera di noi stessi, al senso complessivo del vivere.

Smettere di sentire, cominciare ad ascoltare Ascoltare il silenzio, di contro, mette in gioco la nostra “realtà totale” di uomini e ci permette di guadagnare alcune feconde dimensioni dell’esistenza,:
- Il silenzio come distanza dalla parola consueta;
- il silenzio come farmaco contro l’iperattivismo dell’”uomo-vetrina”;
- il silenzio come primato della “persona” sul “ personaggio”;
- il silenzio come scelta contro la decisione;
- Il silenzio come via privilegiata al dubbio metodologico e non esistenziale.
Quindi il silenzio in quanto meditazione ,introspezione ,riflessione ,revisione spirituale,contemplazione,concentrazione ,reviviscenza.IL silenzio è una ragione di stile e di puntuale insegnamento ed è lo strumento attraverso il quale assorbire il contributo di pensiero degli altri filtrandolo attraverso la propria intelligenza e sensibilità impadronendosi degli elementi utili alla propria crescita interiore .
Ci sono tre errori che non si devono commettere secondo Confucio,in presenza di un uomo di qualità :
parlare senza essere stati invitati,che significa precipitazione;
non parlare quando si è invitati ,che significa simulazione ;
parlare senza osservare l’espressione del viso,che significa cecità.
Le varie modalità del silenzio :il silenzio in cui ascolti Bach o leggi un libro di poesie .Il silenzio della concentrazione o addirittura della morte .Il silenzio della solitudine ,il silenzio della riflessione .Il silenzio perchè non si trova nulla da dire :si tace di dolore ,di rabbia ,di tristezza ,di noia ,di malinconia .Il silenzio dell’amore ,il silenzio di due innamorati che si abbracciano .Il silenzio della sopportazione ,del compatimento . Il silenzio di chi striscia per uccidere.
Per alcuni versi il silenzio non è libero quando viene ordinato da qualcuno ,allorquando non è una libera scelta,quando viene ordinato da qualcuno ,quando è una è una punizione ,quando è un ‘imposizione ,allora diventa una privazione ,una menomazione
Oggi il mio è il silenzio di Achille che studia il campo di battaglia isolandosi dal rumore delle falangi...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai che sono sempre stata e sono tuttora una persona di poche parole...ho sempre dato importanza al silenzio..il suo significato sta nella interpretazione che gli si da..puo' essere tanto scomodo in certe situazioni quanto poetico in altre..lui resta sempre tale ma in base a chi si ha davanti puo' essere un terribile frastuono o una magnifica melodia...so che tu per tua indole vorresti lasciarti andare e dar voce al silenzio ma sei costretto a chiudere le tue sernsazioni in un sepolcro di pietra che purtroppo non purifica ma schiaccia i battiti del cuore...hai la mia comprensione e soprattutto con me puoi dar voce al tuo silenzio....Felicia

Anonimo ha detto...

Ma è farina del tuo sacco?
Trovo strano che un logorroico come te parli di silenzio.....

adriano ha detto...

Caro Anonimo/a :
Ti ho pubblicato in quanto sei assolutamente insensibile cinico/a a Napoli si dice : SEI UNA LOTA.
Naturalmente non è farina del mio sacco ho le mie fonti e ispirazioni certamente non da TU perchè anche se non ti conosco sei una persona assolutamente vuota arida e senza poesia insomma:
NUN TIEN NE' A FARINA NE' O SACC...
E sei ancora più LOTA in quanto sei anonimo/a
LATRINA.....Le persone come te non meritano il mio silenzio ma il mio disprezzo

Anonimo ha detto...

Ehi,ma come sei permaloso!
Non volevo certo sfotterti o offenderti ma farti riflettere su te stesso:posso condividere molto dei tuoi pensieri ma spesso ti parli addosso ed esageri,rischi di diventare ridicolo,sovraesponendoti
Sarebbe opportuno e corretto,poi,citare le fonti dalle quali attingi alcuni brani.Non critico le citazioni,la faccio anch'io,ma mi sembra giusto non appropriarsi di riflessioni altrui.
In questo caso il "sacco" l'hai rubato,invece di prenderlo in comodato d'uso!
Ciao,Elisabetta

adriano ha detto...

Il classico caso in cui bisogna chiedere scusa e ho l'umiltà di farlo. Siccome da quando ho aperto il blog mi arrivano valanghe di cattiverie mi sono arrabbiato per il momento di "poesia" spezzato.
A parziale mia discolpa Elisabetta posso dirti che i miei non sono taglia incolla , ma "metabolizzazioni" di autori e filosofi che vengono poi digeriti dal mio io in maniera lentissima ( da quando lo penso a quando lo pubblico a volte impego anche più di una settimana ....) Il sacco di Seneca o di Hesse o di qualsiasi altro sarà sempre loro.... ogni tanto rubo della farina ma per cucinarmi le mie brave ridicole sovraesposizioni.
Ciao e grazie di nuovo Elisabetta

salvatore ha detto...

la cosa piu difficile nella vita è crescere, credo che tu hai scelto la strada giusta. una saluto anche a elisabetta